Ormai gli hacker non risparmiano più nessuno. Tra le realtà colpite da un violento attacco ransomware troviamo la CEI (Conferenza Episcopale Italiana).
Cosa è successo?
Gli hacker hanno attaccato ufficialmente i servizi informatici criptando circa 800 macchine virtuali dell’ICSC (Istituto Centrale Sostentamento Clero) gestite da IDS & Unitelm, che fornisce numerosi servizi diocesani.
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Per tutelarsi dall’ attacco ransomware, molte diocesi come quelle di Torino, Genova e Milano hanno dovuto mettere offline tutti i propri servizi attivi. La cosa peggiore riguarda il fatto che in questa situazione sono stati criptati i programmi gestionali e i backup di queste macchine virtuali.
Attacco ransomware con riscatto?
Chiesadimilano.it scrive che “tra la sera di domenica 15 novembre e la mattina di lunedi 16 i datacenter della società presso cui sono ospitati i siti del network Chiesadimilano.it e il server di posta elettronica della Diocesi di Milano, hanno subito un grave attacco informatico. I problemi sul sito invece sono stati risolti, mentre per la posta elettronica sono in corso operazioni di recupero.”
Era circolata l’ipotesi della richiesta di un riscatto. Alla Conferenza episcopale italiana, secondo alcune voci, era stato chiesto un milione di euro. Questa notizia non è stata però confermata e da alcune fonti della Cei non risulta sia arrivata alcuna richiesta di riscatto.